I CENTO ANNI SENZA TEMPO DI MARIO MERZ
Il simposio e le quattro mostre che celebrano l'artista
Mario Merz, Igloo.
Catalogue Raisonné. Vol.1, 2024

«Oh, per quello, ho vissuto anni e anni in quella stanza e, quindi non ricordo con esattezza. Aggiungi poi che una delle mie qualità è che non ho tanto il senso del tempo: per me un tempo continua e non smette, quando ritorno è lo stesso tempo, anche se è diventato diverso» (Mario Merz, Intervista di Germano Celant, 1983)
Alla Fondazione Merz di Torino si è tenuto il simposio che celebra i 100 dalla nascita di Mario Merz (Milano, 1925 - 2003), due giorni di talk con coloro che hanno lavorato a fianco dell'artista restituendone, con competenza e affetto, le molteplici sfaccettature del lavoro e della personalità.
Il simposio è solo la punta di un iceberg di quattro mostre, tenutesi a Torino, Verona e Spoleto, e la presentazione del primo catalogo ragionato dedicato agli Igloo. Le celebrazioni alla Fondazione Merz sono iniziate con la mostra “Qualcosa che toglie il peso” da luglio a ottobre 2024, e proseguite con la seconda parte “...e che mantiene l’assurdità della favola” attualmente in corso.
Con l’inaugurazione del secondo atto della mostra “Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza della favola”, Fondazione Merz presenta il primo volume del catalogo ragionato di Mario Merz, interamente dedicato agli igloo. L’opera editoriale a cura della fondazione stessa e basato sulla ricerca della storica dell'arte e curatrice Maddalena Disch, è un volume senz’altro atteso, reso ancora più necessario dalla pratica dell’artista, in cui il materiale di un’opera è potenziale materiale per la successiva sulla base di una metamorfosi e un’evoluzione costante.
Formato: 23×27
350 immagini a colori e b/n
Pagine: 560
isbn: 9788877572615
LIBERTÀ DI AVERE TRE IDEE CONTRASTANTI
I video integrali del Simposio alla Fondazione Merz, 14-15.01.2025
Seconda giornata. Interventi di: Giorgio Verzotti, Antonella Soldaini, Daniela Lancioni, Vicente Todolí, Fiammetta Griccioli, Pietro Rigolo, Elisabetta Benassi, Mariano Boggia.
Prima giornata. Interventi di: Beatrice Merz, Rudi Fuchs, Francesco Manacorda, Samuel Gross, Danilo Eccher, Luisa Borio, Manuel Borja-Villel, Bartolomeo Pietromarchi, Dieter Schwarz, Bruno Corà, Lisa Le Feuvre, Costantino D’Orazio, Matilde Guidelli-Guidi, Simon Starling.
Vorrei avere la firma di qualcuno che sia stato curato dalla proliferazione
Qualcosa che toglie il peso…
Penso ai numeri uno dopo l’altro in una dilatazione proliferante…
Sono un tappeto volante su cui vivere…
Che mantiene l’assurdità e la leggerezza della favola…
(Mario Merz, Voglio fare subito un libro, 1985)
"Qualcosa che toglie il peso che mantiene l'assurdità e la leggerezza della favola" alla Fondazione Merz si sviluppa attorno all’opera Quattro tavoli a forma di foglia di magnolia. Creata nel 1985 per una mostra da Sperone Westwater, l'opera rientra nella tipologia "tavoli" che l’artista concepisce a partire dal 1973. L’installazione di più di venti metri si compone di quattro elementi sui quali posano delle tavole in cera d’api che richiamano delle forme organiche. Il tavolo crea un collegamento ideale tra la creazione artistica, l’atmosfera domestica e il concetto dell’abitare. Temi cari a Merz dei quali di fatto il tavolo diventa simbolo.
Con un intento simbolico simile, la forma iconica degli Igloo si comporta come uno spazio nello spazio, in una crescente ambiguità tra interno ed esterno. L’igloo viene assunto da Merz come luogo topico dello sviluppo della propria ricerca artistica che si estende fino a diventare storica, politica ed estetica.
Così sin dal primo Igloo di Giap del 1968 è proprio attorno a questo spazio reale e irreale che l’artista sviluppa il suo discorso fatto di variazioni, contaminazioni e ri-utilizzo di materiali. Tre grandi igloo da tre momenti diversi sono in mostra, 1989, 1997 e 2002, accompagnati dalla grande opera pittorica Geco in casa e la sinfonia di vasi e neon di L’horizont de lumière traverse notre vertical du jour.
Il titolo delle mostre...
Il titolo delle mostre alla Fondazione Merz è una citazione dalla celebre raccolta di scritti inediti di Mario Merz Voglio fare subito un libro pubblicato per la prima volta nel 1985 in occasione della mostra personale al Kunsthaus di Zurigo, e riedito da hopefulmonster del 2005 a cura di Beatrice Merz con un’introduzione di Harald Szeeman, l’opera è un transfer della ricerca di Mario Merz in un linguaggio diverso, che spesso si ritrova nelle sue installazioni. Una poetica dello scrivere che si basa su assiomi enigmatici e reali, legati ai temi fondamentali della sua opera: la pittura, l’organico, l’animale, la successione di Fibonacci, l’igloo, la casa e l’abitare.
Se la forma scompare la sua radice è eterna
Rocca Albornoz, Spoleto
Il Museo nazionale del Ducato di Spoleto ha esposto "Se la forma scompare la sua radice è eterna", una selezione di installazioni create da Mario Merz per la celebre retrospettiva che il Guggenheim Museum di New York gli ha dedicato nel 1989. In un contesto profondamente diverso da quello del museo statunitense, la mostra, conclusa a novembre, ha trovato spazio nelle sale della Rocca Albornoz: un edificio storico che conserva nell’architettura e nelle decorazioni delle pareti le tracce della sua storia pluricentenaria.
Nel cortile interno il cervo del Doppio igloo di Porto del 1998 era visibile dalle sale del palazzo nelle quali erano esposte le opere A Mallarmé, Nuvola rossa al tramonto, Se la forma scompare la sua radice è eterna e un grande Igloo in pietra.
Conclusa il 17 novembre 2024
Rocca Albornoz, Museo Nazionale del Ducato di Spoleto
Piazza Bernardino Campello 1, Spoleto
Mario Merz a la Bourse de Commerce
Arte Povera - Pinault Collection
Da pochissimo si è conclusa a Parigi la grande mostra dedicata all’Arte Povera alla Bourse de Commerce - Pinault Collection. Partendo dal nucleo centrale della Rotunda, la mostra si sviluppava nelle sale monografiche dedicate ai tredici protagonisti del movimento.
Mario Merz condivideva un’ampia sala con Marisa Merz, un allestimento evocativo che ben riuniva alcuni tra i lavori più significativi dei due artisti. Le opere, di periodi e tecniche diverse, si incontravano poeticamente al centro della sala nel grande tavolo a forma di spirale che Mario Merz realizzò nel 2002 per accogliere le note sculture in creta Testine di Marisa.
Conclusa il 20 gennaio 2025
Bourse de Commerce - Pinault Collection
Rue de Viarmes, 2, Parigi
Il numero è un animale vivente
Galleria di Arte Moderna, Verona
La Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona celebra il centenario di Mario Merz con una mostra che ha come nucleo i grandi animali archetipici: un animale e nessuno, eppure tutti. Stagliandosi all’interno della concezione abitativa/vitale dell’igloo gli animali rimandano a un habitat di un tempo imprecisato e forse mai esistito.
Intitolato Le case girano intorno a noi o noi giriamo intorno alle case? del 1994-1999, l'igloo rende il senso del paesaggio attraverso il titolo scritto con dei neon all’interno del perimetro.
La mostra di Verona incorpora quindi opere distanti nel tempo, oltre quelle già citate anche La natura è l’equilibrio della spirale del 1976 e l’installazione di giornali, vetri e neon Senza titolo del 2002. Si delinea così l’opera di un artista che ha attraversato il Novecento fornendone una lettura sociale, politica e ambientale unica.
Fino al 30 marzo 2025
Galleria d'Arte Moderna Achille Forti
Cortile Mercato Vecchi 6, Verona



Letture essenziali
Mario Merz. L'artista e l'opera. Materiali per un ritratto
Giorgio Verzotti
Giorgio Verzotti conduce il lettore attraverso i momenti chiave della vita e della carriera di Mario Merz. Un ritratto che racconta l’opera dell’artista tra pubblico e privato, tra decisioni impulsive, coincidenze curiose e scelte radicali. Il libro, ricco di testimonianze, è stato pubblicato nel 2018 per Christian Marinotti Edizioni, e intelligentemente ripubblicato nel 2020 nella traduzione inglese da Magazzino Italian Art con l’aggiunta di un apparato fotografico di opere dalla Collezione Olnick Spanu.
Ne parla l'autore in occasione del Simposio tenutosi alla Fondazione Merz nell'intervento dal titolo "Mario Merz. Una biografia indesiderata".
Igloos
Hangar Bicocca. A cura di Vicente Todolì.
Il catalogo della mostra più completa degli Igloo di Mario Merz, pubblicato da Mousse Publishing in occasione della mostra Igloos a cura di Vicente Todolì, a Pirelli Hangar Bicocca di Milano dal 25.10.2018 al 24.02.2019.
In un'edizione formato album fotografico, il catalogo comprende testi di Germano Celant, Lisa Le Feuvre, Pietro Rigolo e una conversazione tra l'artista e Harald Szeemann. Attraverso le numerose illustrazioni l'universo di senso attorno agli Igloo viene ricostruito nella usa complessità. Un lemmario curato da Mariano Boggia conclude il catalogo riflettendo su quei concetti chiave che hanno caratterizzato la grande opera dell'artista.
Da sfogliare online
Mario Merz
Catalogo della retrospettiva al Guggenheim, New York, 1989
Mario Merz. Che cos'è una casa
Catalogo della mostra alla Fundação de Serralves, Porto, 1999
Magazines
Rassegna
15.01.2025
Rudi Fuchs: «Mario Merz comprendeva l'essenziale umiltà dell'opera»
Rudi Fuchs - Il Giornale dell'Arte
14.01.2025
Beatrice Merz "Mio padre Mario contro la guerra"
Intervista di Miriam Massone a Beatrice Merz - La Stampa
14.01.2025
Cent'anni di Mario Merz e della "Libertà di avere tre idee contrastanti"
Nicoletta Biglietti - Artslife
14.01.2025
Cent'anni di Mario Merz. Il mondo dell'arte ricorda il rivoluzionario dell'Arte povera
Alessandro Martini, Maurizio Francesconi - Corriere della Sera
Dall'archivio
Dicembre 1979
Mario Merz: The Artist as a Nomad
Germano Celant - Artforum
Dicembre 1983 - Gennaio 1984
Mario Merz - Il ritorno del mito
Mirella Bandini - Flash Art
Dicembre 1989
Mario Merz - Guggenheim Museum, New York
Donald Kuspit - Artforum
Gennaio 2004
Germano Celant - Artforum
News
Il Kunstmuseum di Berna ospita la mostra personale di Marisa Merz dal 30.01.2025 al 01.06.2025.
A cura di Livia Wermuth in collaborazione con la Fondazione Merz, la seconda tappa della mostra presso LAM di Lille, 2024.
Marisa Merz. Ascoltare lo spazio
In viaggio nei luoghi di Mario Merz con Google Street View
Una galleria dedicata ad alcune installazioni all'aperto